Piccolo Dizionario Dialettale

Presentazione

Il nostro mondo nella nuova era multimediale ha cancellato con un sol colpo di spugna tutto un passato contadino perdurato per molti secoli.

Questo piccolo dizionario vuole conservare tali memorie verbali mettendo in luce alcuni aspetti della casa rurale e della famiglia.
Il dialetto veneto, ricco di suoni e tradizioni, affonda le sue radici nella quotidianità della vita di tutti i giorni, dove ogni parola, ogni espressione, porta con sé un pezzo di storia, di cultura e di identità.
Ogni angolo della casa, ogni gesto domestico, custodisce parole che raccontano un modo di vivere, di pensare, di essere, che spesso si perdono nel tempo.
La casa, luogo per eccellenza della quotidianità, è stata teatro di mille momenti di vita: dai lavori più semplici e necessari alle conversazioni più intime e familiari.
È in questi spazi che il dialetto veneto ha trovato una delle sue espressioni più autentiche e vivaci.
Questo dizionario nasce con l’intento di raccogliere e preservare le parole che, nel corso degli anni, sono state pronunciate tra le mura di casa. Da quelle che descrivono gli oggetti e gli utensili utilizzati in cucina, a quelle che si riferiscono alle stanze, agli arredi, e persino ai piccoli gesti che scandivano la routine quotidiana.
Ogni termine non è solo una semplice definizione, ma un frammento di storia, una finestra aperta su un passato che non deve essere dimenticato. Sfogliando queste pagine, non troverete solo significati e definizioni, ma anche, un richiamo a quei tempi in cui il dialetto veneto, parlato tra le mura domestiche, era l’unico filo che univa le generazioni.
Questo dizionario vuole essere un omaggio a quella lingua, alla sua bellezza, e al suo ruolo nel conservare le tradizioni familiari, un ricordo di come il nostro mondo, anche attraverso le parole, è stato costruito e trasmesso di casa in casa, di madre in figlio, di nonno in nipote. Perdonatemi se ci sono degli errori.
Nel caso conoseste parole non indicate ci farebbe piacere se le comunicaste all’indirizzo della Fondazione.

L’autore Lorenzi Claudio